Converse All Star Andy Warhol edition.
Il blog di Gianluigi Maino
Converse All Star Andy Warhol edition.
Brindisi #cosedelFoglio pic.twitter.com/3zFvpjYLtQ
— Paola Peduzzi (@paolapeduzzi) 28 Gennaio 2015
E tanti auguri.
nel breve scritto allegato dico perché cesso da questo momento la mia partecipazione a TW. Saluto tutti con simpatia pic.twitter.com/0PsbcAat8x
— Corrado Augias (@corradoaugias) 15 Gennaio 2015
Un elenco delle cose più lette su questo blog nel 2014, a giudizio insindacabile di Google Analytics:
I segni selezionati di Manfred Echer — dove si racconta la storia dell’etichetta tedesca ECM, con la scusa di recensire il cofanetto celebrativo Selected Signs III-VIII.
Ricostruire quella Milano — c’era tutta una zona di Milano piena di bei negozietti, e ora non c’è più. Fortunatamente un progetto di Rebecca Agnes l’ha fatta rivivere.
Abbecedario di un pianista — una (specie di) recensione di questo bel libretto di Alfred Grendel.
Le ossessioni di Kylie Minogue — all’uscita dell’ultimo disco della popstar australiana mi sono fatto prendere un po’ la mano, e ho azzardato le cose che secondo me ossessionano Kylie Minogue.
Quella volta che Gianfranco Funari diresse un giornale — dove si raccontano quei tre mesi del 1994 durante i quali il conduttore televisivo prese la direzione di un quotidiano nazionale, L’Indipendente.
La serialità di Maurizio Cattelan — in cosa il celebre artista italiano eccelle, tra le tante cose grazie alle quali eccelle.
«Ebola» o «L’ebola»? — come si scrive il virus?
Come il jazz avrebbe potuto cambiare la vita di Wynton Marsalis — ho letto il libro del famoso jazzista, e ho avuto la conferma che il jazz (o, almeno, una parte di esso) è uno dei generi più conservatori di sempre.
E tanti auguri di buona anno, ovvio.
Se la Champions League non vi interessa, se sulla televisione cosiddetta generalista non trovate niente, se Ballarò e quell’altra specie di Ballarò li mandando in onda tutti e due lo stesso giorno allo stesso momento e, adesso, sebbene sia lo stesso momento non è più lo stesso giorno, se il satellite o il digitale terrestre sono una tabula rasa dell’intrattenimento, c’è Youtube. Guardare i film su Youtube è brutto, lo so.
Però per questo, credetemi, nel vale la pena.